giovedì 22 maggio 2014

Perchè non voterò mai il M5S

Giorni fa su twitter è apparso un hashtag che recita #iononvotoM5S, visto che riassumere in così pochi caratteri le mie motivazioni mi resta complesso, mi permetto di buttare qui tutta una serie di riflessioni fatte negli anni. Accetto ogni tipo di critica e dubbio su quanto scrivo, ma preferirei evitare insulti. Cominciamo:
  1. Non sopporto Grillo: non lo sopporto per una miriade di motivi ma principalmente perchè rappresenta per me il peggio del fare politica. Mescola insieme fascismo annacquato, populismo becero, leganordismo (lo so non esiste), retorica da centro sociale e tanto altro. In ogni comizio non perde occasione per citare qualche cosa di profondamente sbagliato e su cui non mi ritrovo. Non concordo inoltre con la sua finta (a mio modo di vedere) idea di democrazia partecipativa guidata dalla rete, in primis poichè l’evidenza dimostra che lui segue quello che dice la “sua” rete esclusivamente quando concorda con quanto detto (vedi consultazioni con Renzi), secondo poi perchè sfrutta esclusivamente la rete per un suo tornaconto ma non restituisce nulla (vedi network beppegrillo.it e ricavi associati). 
  2. Non sono d’accordo sul concetto di democrazia digitale: già come è oggi la democrazia non funziona, poichè si vota con la pancia e senza la minima conoscenza del reale funzionamento del sistema e dei programmi / idee di coloro i quali stiamo mandando a rappresentarci (leggasi: quanti conosco veramente cosa dice la costituzione? Quanti sanno realmente il funzionamento del parlamento?). L’idea di liquid feedback e di approvazione delle leggi subordinata al giudizio del web (quale?) mi disgusta e mi lascia veramente perplesso. Se una legge è necessaria / giusta ma impopolare oppure controversa (diciamo ad esempio “liberalizzazione delle licenze dei taxi”, “adozione da parte delle coppie gay”, “aborto”, “divorzio facile”, “immigrazione” e via dicendo) per quale motivo l’entità stato deve sottostare alla pancia del popolo? Su facebook assistiamo giornalmente a persone che si indignano per notizie palesemente false (vedi Lercio) o comunque riportate in maniera da colpire i sentimenti senza badare alla realtà / fattibilità della cosa (Le Iene con Si alla vita Si a stamina), voi fareste scegliere a queste persone la correttezza o meno di una legge? 
  3. Sono pro-euro e pro-europa: questa frase mi sembra parli da sola, ma in ogni caso vedo molti più fattori positivi che negativi nella presenza dell’Italia nella UE e nell’Euro. Detesto, inoltre, che a parlare di euro e di europa sia gente che ha difficoltà ad esprimersi in italiano e con concetti / conoscenze pari a zero relativamente al funzionamento dell’economia. Altri hanno spiegato meglio di me cosa vorrebbe dire uscire dall’euro per l’italia (ad esempio qui) e preferisco non avventurarmi in cose che conosco ma non a sufficienza. 
  4. Sono allergico al complottismo: il voler trovare per forza una causa nascosta dietro ogni accadimento della vita politica, sanitaria e via dicendo dell’Italia mi lascia ampiamente perplesso. Sono d’accordo sul fatto che esistano entità lobbystiche che influenzano la vita politica italiana e mondiale, come è logico che sia. Chiunque a tutti i livelli cerca di difendere la propria posizione (dai farmacisti, agli impiegati statali, dai commercialisti alle banche, dai dipendenti delle municipalizzate all’esercito e via dicendo). La politica è, secondo me, mediazione delle esigenze di tutti i componenti dello stato ed è ovvio che debba confrontarsi con le lobby. Tralascio poi le stronzate lette sui meetup o sui blog grillini sul tema vaccini, AIDS, signoraggio, scie chimiche, fracking e via via addentrandosi nei meandri della follia umana. 
  5. Ritengo assurda la logica del “tutti ladri” / “tutti a casa” / “la politica ha rovinato l’Italia”: di colpevoli penso che se ne possando individuare decine, se non centinaia. Abbiamo tanti esempi di italiani, non politici, che tanto hanno dato alla causa del decadimento italiano. Ci sono i miracolati degli enti pubblici (i famosi forestali calabresi, i migliaia di assunti nelle municipalizzate, i regionali della Sicilia e via dicendo). Possiamo continuare con gli evasori fiscali (partendo dal negoziante che non fa lo scontrino, al tassista che non si sa cosa dichiara, al lavoratore in nero, allo statale con il doppio lavoro, al personaggio televisivo / calciatore / sportivo con la residenza a San Marino o a Montecarlo, a chi affitta la casa in nero, al medico che si intasca 150€ per la visita e tanti saluti, e via dicendo anche qui). Ci sono i manager che hanno delocalizzato per aumentare ulteriormente i profitti anche in situazioni di non necessità (il caso di golden lady è un esempio lampante), o quelli che hanno catturato finanziamenti europei e regionali per realizzare nulla, o i geni delle quote latte e continuiamo così per mesi. Menzione d’onore per i falsi invalidi (centinaia o forse migliaia), quelli che hanno la nonna invalida e comprano la macchina con lo sconto e la intestano a lei (e non pagano le strisce blu…), quelli che si intascano la pensione del marito / moglie defunto. Possiamo continuare all’infinito. E’ la politica il male dell’Italia? Oppure la politica è lo specchio di una realtà percepibile quotidianamente da tutti? 
To be continued..